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Ritratto d’Autore

Chiara Broccoli

PERFEZIONE

PERFEZIONE” è un progetto fotografico di Chiara Broccoli che esplora il delicato equilibrio tra l’accettazione di sè e il desiderio innato di essere accettati dal mondo esterno.
In questa serie di ritratti, ogni modella è stata invitata ad esplorare e condividere i propri difetti “sentiti”, sia fisici che psicologici, ogni cosa che più o meno velatamente fosse stata nascosta in passato o nel presente per paura del giudizio altrui.
Questi difetti sono stati trasformati in elementi visivi potenti attraverso l’uso di bende bianche avvinghiate attorno alle parti del corpo delle modelle, a rappresentazione delle imperfezioni menzionate.
Nello sguardo e nelle intenzioni delle modelle c’è il terrore di essere esposte e giudicate dagli altri, il senso di smarrimento che si prova nel mettere a nudo il proprio io, ma anche il coraggio che le ha spinte ad andare avanti nonostante tutto nel tentativo di mostrarsi per ciò che sono.
Ad accompagnare questi ritratti, le foto di tre oggetti di affezione provenienti dal passato della fotografa, che hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo percorso di ricerca interiore.
PERFEZIONE è un invito ad esplorare la nostra relazione con noi stessi e con gli altri, ma anche un’opportunità per riflettere sulla bellezza e sulla forza che risiedono nella nostra unicità e nella nostra vulnerabilità.

BIO
Chiara Broccoli nasce ballerina, ma si rivela fotografa di palcoscenico.
Scopre la passione per la fotografia analogica e digitale durante gli studi universitari in Italia e in Spagna: da quel momento, la macchina fotografica diventa la sua miglior compagna di viaggio.
Trasferitasi a Siena nel 2015, perfeziona lo studio della fotografia analogica frequentando un corso di allestimento di camera oscura e sviluppo di negativi in bianco e nero.
Di ritorno dalla Svizzera, continua ad esplorare il mondo della fotografia dedicandosi allo studio dei grandi fotografi e specializzandosi nella fotografia di palcoscenico.
Dal 2022, diventa fotografa per le manifestazioni “Passaggi Festival”, “Fano Jazz By The Sea” e “Terre Sonore”.
Nel 2023, partecipa alla mostra collettiva del progetto didattico “Tra realtà e messa in scena”, realizzato con la collaborazione del “Cinema Masetti” e di “Centrale Fotografia”, per poi realizzare una personale di fotografia dal titolo “La forma del suono”, in cui espone gli scatti più intimi ed evocativi realizzati durante i concerti.
Dal 2023 collabora con l’associazione “Carnival Factory” per documentare la realizzazione dei carri allegorici del “Carnevale di Fano” e con l’associazione “La Pandolfaccia” per “I Malatesta A Fano”.
Dal 2023 è fotografa ufficiale dei concerti della “Rebel House” di Pergola.

Raffaella Ballerini

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Conosci te stesso, diventa ciò che sei.


Cerchiamo il giusto tempo per fermarci.
Per scendere con calma e determinazione nelle viscere di noi stessi.
Ricordandoci quali erano quelle emozioni che ci facevano sentire bene dentro di noi, dentro alla nostra prima “casa”.
Chiediamoci quali sono oggi, quelle emozioni che ci fanno sentire bene e in equilibrio all’interno della nostra attuale nuova “casa”.

Siete pronti ad entrare nelle profondità della sua nuova casa? Siete i benvenuti.
1.
Questa stanza è illuminata dall’energia maschile, intrinsecamente legata alla sua natura, coraggiosa e determinata.
Si realizza nella materia.
È una forza dinamica che la guida nel perseguire i propri obiettivi e che la accompagna ad affrontare le sfide della vita con determinazione e risolutezza.
È una forza interiore che le permette di esprimersi attraverso azioni concrete e decisioni ponderate, donandole la capacità di affrontare le avversità.
Il suo grande e reale potere è la capacità di essere vulnerabile e di mostrare empatia senza compromettere la propria integrità, di accettare sé stessa e gli altri con autenticità e rispetto.
Cresce coltivando e onorando i suoi principi, per condurla ad una connessione più profonda con il mondo che la circonda.
2. Questa stanza è illuminata dall’energia femminile, dolce e sensuale. È un potente fluire di vitalità e creatività che risiede nel suo cuore e nella sua anima.
Si realizza nella mente.
È una forza magnetica che viene emanata dalle profondità dell’essere femminile, manifestandosi in una varietà di modi: dalla grazia alla passione. Questa energia è intima e intrinseca alla natura femminile, fluisce attraverso ogni aspetto della vita, dall’amore, alle relazioni, dalla creatività all’auto realizzazione. È una fonte inesauribile di ispirazione e potenza, capace di trasformare e nutrire non solo lei stessa, ma anche coloro che la circondano. È profondamente connessa alla consapevolezza del corpo. È attraverso la sensualità che può sperimentare la propria bellezza interiore ed esteriore. È anche una forza creativa che alimenta l’ispirazione, la visione e l’azione. Quando si connette con questa energia è in grado di manifestare i suoi sogni e trasformare il mondo intorno a sé con la sua presenza. Attraverso l’accettazione e l’espressione libera di questa energia, può trovare la saggezza necessaria per navigare attraverso le sfide della vita e di abbracciare pienamente la propria autenticità.
3. Questa stanza si può raggiungere solo con costante impegno, pazienza, amore per gli altri e per sé stessi. Qui l’energia maschile e femminile trovano un perfetto equilibrio.
Si mostrano nella giusta misura.

Diffondono benessere e armonia.
Entrambe le energie portano con sé qualità uniche che, quando integrate in modo sano, permettono di prendersi cura di sé stessi e degli altri, in modo completo e autentico. Qui le due energie convivono armoniose, permettendo di stabilire confini chiari, di mantenere la propria autonomia e di perseguire il proprio scopo con gentilezza, intuizione e cura.
Perché è solo abbracciando tutte le sfaccettature della propria natura viscerale che si manifesta l’essenza, senza giudizio e senza contaminazione. Prendersi cura di sé stessi in modo completo e autentico significa abbracciare e integrare, mirare alla propria realizzazione personale con dedizione e pratica quotidiana.

Perché il nostro equilibrio vive di forza vitale e trasformatrice che risiede nell’anima di ognuno di noi e va costantemente cercato con tutte le nostre forze.

BIO
Raffaella Ballerini
Nasce e vive a Pesaro.
È durante il corso di studi all’Isia di Faenza che si avvicina alla fotografia analogica e alla camera oscura.
Nel 2023 ha partecipato al Workshop di Macula con Erman Izzi e Giancarla Ugoccioni sul ritratto d’autore.
L’esigenza di dover raccontare con il suo sentire il presente, il momento, l’emozione più profonda, le ha permesso di avere il privilegio di poter interpretare e restituire attraverso il suo sguardo le meravigliose sfumature che si
celano dietro al vissuto.

Elisa Cecchini

LE INVISIBILI: un viaggio interiore

È un progetto che cattura il viaggio interiore di donne attraverso le sfide invisibili dell’infertilità e sterilità, esplorando emozioni silenziose, dalla rabbia alla rassegnazione, fino all’accettazione.

È anche un invito a riflettere e a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, contribuendo a superare il silenzio e il tabù che spesso lo circondano; abbattere barriere e promuovere un cambiamento nella percezione culturale e sociale, perché una società che idealizza sempre di più la maternità e la paternità, rende difficile a molte donne sentirsi comprese ed accettate.

L’infertilità/sterilità coinvolge la perdita di aspettative e sogni, la necessità di adattarsi ad una realtà diversa da quella immaginata, per questo può essere equiparata ad un lutto dove si attraversano fasi di dolore, rabbia, tristezza, solitudine e accettazione. Spesso si cerca di intraprendere una ricerca di significato, cercando di trovarne un senso. Il velo sui volti è il dolore che avvolge la donna e rappresenta il processo di elaborazione delle emozioni complesse legate alla perdita delle aspettative. Rompere il velo rappresenta il passaggio dalla fase di lutto verso l’accettazione. Può riflettere la crescita personale che si ha, quando si accetta la realtà e si è pronti per abbracciare una nuova fase della vita.

La rabbia è il capitolo iniziale di questo racconto visivo, rabbia intesa come frustrazione data dall’incapacità di concepire, rabbia attraverso sé stessi, verso il proprio corpo, nei confronti degli altri quando si ricevono domande insensibili sulla pianificazione familiare. Rabbia nei confronti del fato, della vita stessa con la percezione di ingiustizia. Rabbia derivante dalla sensazione di impotenza di fronte ad una situazione che sembra sfuggire al proprio controllo. La rabbia contribuisce alla frammentazione dei sentimenti più positivi e la difficoltà a ricomporre i sentimenti spezzati.

La fase della rassegnazione è spesso accompagnata da una profonda solitudine e tristezza.
La solitudine emotiva data dalla natura personale e intima della lotta con sé stessi. La tristezza data dalla riflessione sul significato “formare una famiglia” e dalla riflessione sulla propria identità. Ma anche dalla consapevolezza della finitezza del tempo che accentua ancor più la tristezza.

Quando il tempo è finito c’è la fine di un sogno legato alla concezione naturale e non naturale.

Si può arrivare ad accettare tutto questo?
Si, anche se è un percorso molto individuale e il tempo per raggiungere questa fase varia considerevolmente da persona a persona. Accettare non significa necessariamente dimenticare o non provare più dolore. Significa trovare un modo per integrare questa realtà nella propria vita e muoversi avanti.

Il cuore di ogni donna in questa fase si ricompone come un kinsugi.

Il kinsugi è un’arte giapponese che ripara la ceramica con l’oro, evidenziandone le cicatrici. Questa pratica sottolinea l’accettazione dei difetti e delle imperfezioni, trasformandoli in parte della storia e della bellezza dell’oggetto.

E quindi, il processo di riparazione del cuore, rappresenta la crescita personale che può derivare dalla realtà dell’infertilità/sterilità, trasformando le cicatrici in segni di resilienza.

BIO
Elisa Cecchini viaggiatrice curiosa e amante dell’arte in ogni sua forma.

A 14 anni nasce la sua grande passione per il teatro, inizia a recitare e studiare teatro sperimentale e per più di sedici anni porta in scena personaggi di ogni genere. Ora vive il teatro come spettatrice e appena può, come fotografa di backstage. Si è avvicinata alla fotografia qualche anno fa, con la necessità di esprimere il suo animo creativo. Ha partecipato a diversi corsi e nel 2023 al primo workshop fotografico di Macula con Erman Izzi e Giancarla Ugoccioni sul “Ritratto d’Autore”, partecipando poi alla sua prima mostra collettiva fotografica.

Ama studiare i grandi fotografi per apprenderne le tecniche e per comprendere l’immenso potere delle fotografie, capaci di rivelare “lo straordinario nell’ordinario”.

Valentina Pieraccini

preziosa imperfezione

Che cos’è una “imperfezione”? E perché non riusciamo ad accettarle in noi, perché le consideriamo sbagliate?

Ho chiesto a queste persone: «Che cosa percepisci come un difetto, come un’imperfezione, in te?» Alcune di loro ne hanno fatto addirittura una lunga lista, di segni, di forme, di caratteri, di comuni connotati, che percepiscono come un enorme difetto che non riescono ad accettare.

I segni sotto gli occhi. La forma del naso. La piega delle orecchie.

Semplici caratteristiche che ci rendono umani, comuni, ma che ci ossessionano, che dovremmo nascondere, rimuovere, per essere “perfetti”.

La pratica del kintsugi (金継ぎ, da kin, oro e 継ぎ tsugi, riparare), permette di riparare oggetti rotti utilizzando l’oro, rendendoli quindi addirittura più belli e preziosi di prima. Riflette la filosofia estetica del wabi-sabi (侘び寂び) , che accetta e apprezza la bellezza delle imperfezioni intrinseca nella natura delle cose.

Sul loro “difetto” percepito ho quindi applicato l’oro, per rendere quell’imperfezione un pregio, un vanto, una parte di sé.

Per essere perfetti così come si è: imperfetti.

BIO
Nata e cresciuta nell’entroterra pesarese, inizia a fotografare sin da piccola, soprattutto durante i numerosi viaggi di famiglia, tutto ciò di “bello” che cattura la sua attenzione.

Nel 2014 decide di approfondire la tecnica frequentando il Corso Base di Fotografia di Macula con Alessandro Giampaoli, e nel 2023 di approcciarsi al ritratto con il primo Workshop fotografico di Macula con Erman Izzi e Giancarla Ugoccioni sul “Ritratto d’Autore”.

Andrea Lanari

La bellezza ha un colore

La bellezza ha una forma… ha un colore…

La bellezza è un profumo leggero… un fiore che sboccia silenzioso…

La bellezza è donna … è uomo… è poesia…

Ogni persona è un simbolo…

Ad ogni accadimento troviamo la giusta collocazione… scopriamo i nostri effimeri insegnamenti…

Un istante per fermare il tempo e lasciar spazio ai veri sentimenti…

Tocca a chi cattura le immagini, racchiuderne l’attimo…

Tocca a chi guarda, far in modo di scoprirlo in sé …

La memoria non è altro che un fugace petalo che rimane…

 

BIO
Andrea Lanari nato a Senigallia, città in cui ha sempre vissuto.

Accompagnato dalla voglia di sperimentare l’arte in ogni sua forma, fin dall’adolescenza è stata sempre presente la voglia di comunicare. Prima attraverso la poesia… poi con racconti… e da qualche anno con la fotografia…

Appassionato di viaggi, ha attraversato quasi 60 nazioni. Il viaggio è stato sempre il motore che ha unito i grandi elementi in un suo spazio personale.

Da qualche tempo il suo sguardo si è focalizzato sui ritratti, cercando di catturarne l’essenza.

Il suo percorso, anche se ancora all’inizio, gli ha già permesso di partecipare ad alcune mostre fotografiche nel nostro territorio.

Manuela Costigliolo

Abbi Cura di Te 

Invecchiare fa paura. Ma poi succede. 

Succede che la malinconia si trasforma in forza.

Succede che ti accorgi che sei tu la medicina e la cura.

Succede che l’ombra si integra e il passato ti sostiene.

Per prendere il volo, libera. Finalmente.

“Abbi Cura di Te” è un progetto fotografico che esplora l’invecchiamento e la crescita personale nel tempo, trasmettendo un messaggio di speranza e rinnovamento.

Attraverso le immagini, si celebra il processo di crescita interiore che l’invecchiamento porta con sé, invitando gli spettatori a riflettere sull’importanza dell’autocura, dell’accettazione di sé e dell’evoluzione personale.

La serie fotografa il concetto di integrazione di ciò che è stato nell’identità attuale, mostrando come l’ombra del nostro passato possa diventare una fonte di forza per affrontare il presente e guardare al futuro con fiducia e autenticità.

BIO
Manuela Costigliolo, nasce a Genova da famiglie migranti con radici sparse per tutto lo stivale, porta nelle sue fotografie il riflesso di questa mescolanza di culture. Cresciuta con lo spirito dei marinai e l’impeto delle onde, il colore blu di Genova si riflette nei suoi occhi.

La macchina fotografica è diventata il suo strumento di esplorazione preferito, permettendole di catturare il mondo attraverso il suo obiettivo. Grazie a essa, ha imparato ad accettare il suo corpo in continua evoluzione.

Amante dei colori accesi, appassionata di musica, concerti live, teatro e di tutte le forme d’arte, Manuela trova la bellezza in ogni manifestazione della vita.

Sandro del Tinto

L’amore libera il cuore

Ci sono prigioni invisibili che intrappolano l’anima. Le scelte sbagliate, le responsabilità, i vizi autodistruttivi, le delusioni, le rinunce, ti mettono spalle al muro. Le sbarre stringono e l’oscurità aumenta, ed è impossibile liberarsi.

Queste immagini catturano il conflitto interno di chi ha cercato la libertà attraverso le esperienze, a volte non proprio quelle giuste; sono un’esplorazione visiva della lotta tra i sogni che ci rendono liberi, racchiusi nelle proprie buste, e le catene invisibili che ci tengono prigionieri.

Solo l’amore libera il cuore. Ti prende per mano ti libera dai pesi e ti porta alla luce del sole, per vivere una vita migliore. Non esiste una prigione senza via d’uscita, non esiste una porta che l’amore non possa aprire.

Ho voluto fare una riflessione su come l’amore possa essere un faro di speranza. Nel mio caso l’amore per mia figlia, che mi porta lontano verso quella libertà del cuore tanto desiderata.

BIO
Sandro Del Tinto nasce a Roma nel ’64 e, ancora bambino, si trasferisce a Pesaro con la famiglia. A 28 anni entra nel Corpo dei Vigili del Fuoco, dedicando la sua vita ad aiutare il prossimo e vivendo situazioni che lo segneranno per sempre. Nonostante le forti emozioni del lavoro, è sempre stato alla ricerca di qualche cosa che potesse sviluppare la sua creatività. 15 anni fa si avvicina al mondo della fotografia rimanendone affascinato.  Ha partecipato a diversi corsi e perfezionato la tecnica seguendo la scuola del fotografo Marco Trionfetti, avvicinandosi sempre di più alla passione per il ritratto. Infatti, nel 2023 partecipa al workshop fotografico di Macula con Erman Izzi e Giancarla Ugoccioni sul “Ritratto d’Autore” e partecipando alla sua prima mostra collettiva fotografica. Lo studio fotografico del ritratto si è elevato con questo secondo workshop, dove è riuscito a mettere a nudo le proprie emozioni e sentimenti.