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Fondo Montecatini

Che cos’era la Montecatini?

Nel 1917, la Società Generale per l’Industria Mineraria e Chimica Montecatini di Milano rileva la Fonderia Albani. Nasce così la Fonderia Montecatini di Pesaro (Montecatini Edison dal 1966 e poi Montedison), che ben presto diventerà una delle punte di diamante nei settori della metalmeccanica e dei lavori di fonderia. I suoi prodotti (tubazioni, silos, laminati, macchinari, impianti chimici, saracinesche per acquedotti ecc.) saranno esportati in tutto il mondo, fino alla crisi degli anni Settanta, la chiusura degli impianti nel 1981 e la loro demolizione nel 1988.

I fondi Bartoli, Rossi e Fornari

Il Fondo Montecatini si compone di vari nuclei fotografici provenienti per lo più dagli archivi personali di ex dipendenti, con immagini databili tra gli anni Quaranta e Ottanta. I più consistenti sono i fondi Ezio Bartoli, Marilena Rossi e Luigi Fornari, di cui Macula ha completato l’opera di digitalizzazione. Altri fondi meno consistenti sono quelli di Giuseppe Piergiovanni, Mario Vacca, Luciano Rossi e Luigi Moretti.

Il fondo Ezio Bartoli si compone di circa 130 fotografie relative alla Montecatini di Pesaro, databili tra il dopoguerra e la fine degli anni Settanta. Le immagini riguardano prevalentemente le attività di lavorazione e le apparecchiature di alta tecnologia che venivano progettate e realizzate nei reparti Carpenteria, Caldareria, Meccanica e Fonderia dello stabilimento, che sorgeva nell’attuale complesso Miralfiore (Ipercoop); altre documentano viaggi aziendali all’estero, per l’esportazione di macchinari industriali, cerimonie ufficiali e ricorrenze, momenti conviviali tra dipendenti al di fuori dell’attività lavorativa. Tra i documenti spiccano due quaderni con centinaia di elaborati tecnici disegnati a mano.
Le immagini sono quasi interamente corredate da didascalie manoscritte da Ezio Bartoli, con indicazione puntuale delle date, dei luoghi e delle persone. Bartoli lavorò per la Montecatini dal 1947 al 1979, prima come addetto al reparto Carpenteria – Caldareria, poi con la qualifica di capo ufficio tecnico.

Il fondo Marilena Rossi è composto essenzialmente da un quaderno in cui sono raccolte 110 stampe fotografiche, corredate da appunti, documenti e articoli di giornale che documentano la vita dell’azienda dal dopoguerra agli anni Ottanta. Marilena Rossi fu assunta alla Montecatini nel 1970 con mansioni di segretaria e vi lavorò fino alla chiusura dello stabilimento.
Le immagini raccontano gli aspetti produttivi della Montecatini ma offrono anche un interessante spaccato sui numerosi momenti di vita sociale che univano insieme i centinaia di dipendenti: la mensa, le attività sportive, i viaggi aziendali, le visite di politici, vescovi e funzionari, le celebrazioni per il Primo di maggio o per la consegna dei premi ai dipendenti più anziani.

Il fondo Luigi Fornari è composto da circa 100 stampe fotografiche bn e a colori relative prevalentemente ai macchinari e ai prodotti realizzati all’interno della Montecatini. Tra i documenti spiccano sia le radiografie di verifica delle saldature, che venivano realizzate e sviluppate in un laboratorio interno  all’azienda, sia la pianta a grande formato e a colori relativa a tutta l’area del complesso industriale e ai suoi vari reparti, del 1975.
All’epoca ispettore per conto dell’Istituto Italiano della Saldatura, Fornari nel 1968 fu chiamato dall’azienda come consulente esterno nell’ambito della delicata e cruciale attività di saldatura, formando sia il personale della Montecatini, sia i docenti dell’Istituto A.N.A.P. di Piobbico, da cui provenivano molti dei dipendenti dell’azienda.

Di minore consistenza i nuclei di altri ex dipendenti dell’azienda, come il fondo Mario Vacca (11 diapositive a colori, anni ’80), in cui sono conservate le immagini riguardanti gli scioperi dei lavoratori e i relativi picchetti  davanti alla fabbrica; il fondo Giuseppe Piergiovanni (25 diapositive a colori, 1988), con immagini che documentano la demolizione dello stabilimento; il fondo Luciano Rossi (17 fotografie in bianco e nero, anni ’50 – ’60), comprendente fotografie di gite aziendali in Italia e all’estero e ritratti di dipendenti in formato foto tessera; infine il fondo Luigi Moretti (3 fotografie a colori, 1988) è costituito da altre immagini sulla demolizione della Montecatini.

Il progetto Era(la)Montecatini

Nel 2020, in collaborazione con ISIA Urbino e grazie al contributo di Regione Marche e Comune di Pesaro / Assessorato alla Bellezza, Macula ha dato vita al progetto Era(la)Montecatini. L’iniziativa ha portato alla creazione di un sito web dedicato, alla pubblicazione di un catalogo e alla raccolta di decine di interviste a ex dipendenti.

Nel 2021 il progetto è diventato una mostra realizzata in Galleria dei Fonditori, presso il Centro commerciale Miralfiore, proprio là dove sorgeva la Montecatini. Le riletture in chiave contemporanea di documenti e fotografie d’epoca operate da alcuni giovani autori dell’ISIA di Urbino si sono intervallate alle registrazioni della viva voce di alcuni ex dipendenti, dialogando con 8 gigantografie d’epoca installate in maniera permanente sulla parte superiore di Galleria dei Fonditori.

Macula continua a raccogliere materiali relativi alla Montecatini che vengono pubblicati a mano a mano nel sito web dedicato. L’iniziativa rientra nell’ambito di Storie dalla soffitta, la campagna di raccolta di fotografie storiche lanciata da Macula nel 2012.

Chi fosse interessato a contribuire con testimonianze, immagini o documenti può contattare Macula ai seguenti recapiti: 333 7871667 – archivio@spaziomacula.it.